Legalizzazione
Quando il documento tradotto è destinato ad un’amministrazione estera, è sufficiente l’Asseverazione effettuata da un traduttore giurato? Oppure serve anche la Legalizzazione o Apostille dell’ Aja?
Per essere sicuri di consegnare un lavoro completo e definitivo, il diretto interessato dovrà chiedere all’Ufficio che deve ricevere il documento tradotto se tale documento debba essere soltanto giurato (solitamente questo vale per la traduzione da una lingua straniera verso l’italiano), oppure anche munito di Legalizzazione o Apostille dell’Aja (a seconda del Paese a cui il documento è destinato). Cosa significano questi termini? Molto semplicemente, un magistrato autentica la firma del Pubblico Ufficiale o della persona che ha emesso il documento e questo conferisce più autorevolezza e ufficialità ai documenti che devono transitare per Consolati e Ambasciate. Non sono richieste marche da bollo per queste procedure.
CASI IN CUI CONSIGLIAMO LA PRASSI DELLA DOPPIA LEGALIZZAZIONE O APOSTILLE DELL’AJA per DOCUMENTI EMESSI IN ITALIA, SOPRATTUTTO SE DESTINATI A PAESI DOVE LA BUROCRAZIA E’ ANCORA PIU’ PESANTE CHE IN ITALIA.
La nostra lunga esperienza ci porta a consigliarVi caldamente questa procedura doppia.
Affinché nessuno abbia nulla da ridire sull’ ufficialità della traduzione e onde evitare sorprese future che un documento torni indietro per un mancato adempimento di formalità burocratiche, di solito suggeriamo al diretto interessato di conferire tutta l’ufficialità possibile al documento di partenza.
Primo step, preferibilmente a cura del diretto interessato: dovrà indicare a matita in alto, sul fronte del documento, il Paese di destinazione del documento stesso. Poi dovrà:
A) Recarsi in “PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE” della città in cui il documento è stato emesso a far apporre la legalizzazione o Apostille dell’Aja, se il suo documento sorgente o di partenza è stato emesso da un Tribunale, da un notaio o da un avvocato;
B) Recarsi invece alla “PREFETTURA - U.T.G. - Ufficio Territoriale del Governo” - della città in cui il documento è stato emesso, per tutti gli altri documenti che non rientrino nel punto A), quali ad esempio diplomi e attestati di studio, certificati anagrafici, ecc... Ovviamente, il diretto interessato dovrà accertarsi che su tali documenti compaia la firma di un responsabile, possibilmente con anche il nome dattiloscritto di chi firma (ci è capitato diverse volte di ricevere documenti incompleti per mancanza di firme, ma per nostra correttezza professionale non vogliamo accettarli, perché manca proprio l’oggetto dell’autentica e per il diretto interessato sarebbe soltanto uno spreco di soldi e di tempo!).
Quando il documento di partenza è stato autenticato nella città in cui è stato emesso, il traduttore è libero di giurare la traduzione in qualsiasi altro tribunale italiano.
Ultimo step, a cura del traduttore: per garantire la massima ufficialità al documento, stavolta è il traduttore che va alla “Procura della Repubblica del Tribunale” per far autenticare anche la firma del Cancelliere tramite la Legalizzazione o l’Apostille dell’Aja.
TEMPI: Di solito occorrono due giorni lavorativi per la Legalizzazione o Apostille dell’Aja.
Pensiamo di aver dato informazioni esaurienti; tuttavia, per ulteriori informazioni, non esitate a contattarci via e-mail all’indirizzo lorella.paltrinieri@gmail.com oppure via cellulare, al numero +39 3398202996.